Punto e a capo: la Flotilla e le inadempienze della politica
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IL PUNTO: COS'È SUCCESSO NELLA SETTIMANA PASSATA Ciao Sergio,
come stai? Qualsiasi cosa ne possa pensare tu della Global Sumud Flottilla - che devono fermarsi ascoltando l’appello di Mattarella, che sono eroi, che non condividi nulla di quello che stanno facendo - concorderai con me: un’azione di solidarietà internazionale sta riuscendo a portare l’attenzione laddove la politica istituzionale di opposizione non è riuscita. In questi giorni il governo italiano si è attivato per lo sterminio in corso a Gaza molto più di quanto non abbia fatto negli ultimi mesi. Giorgia Meloni è addirittura arrivata ad annunciare che l’Italia riconoscerà lo Stato di Palestina (qui trovi una mia intervista al Corriere su questo e sulla Flottilla). C’entra sicuramente anche che tanti altri paesi, dal Regno Unito alla Francia al Canada hanno deciso di fare altrettanto, eppure è evidente la potenza di questa azione. Non è che il PD sia rimasto con le mani in mano. Da mesi chiede il riconoscimento dello Stato di Palestina, la liberazione degli ostaggi, la consegna senza limiti degli aiuti umanitari, lo stop alle clausole commerciali di favore previste per Israele secondo l’accordo di associazione di quel paese con l’Unione europea, l’embargo alla fornitura di armi dei contratti firmati prima del 7 ottobre 2023. Finora il governo italiano è stato sordo a tutto: a quanto abbiamo fatto nelle aule parlamentari, alle discussioni in commissione esteri, alla pressione delle piazze.Questa sordità sta creando una situazione insostenibile: c’è un distacco enorme tra la politica istituzionale, sia dei partiti di governo che di quelli di opposizione, e l’opinione pubblica. I cittadini chiedono azioni per il cessate il fuoco, per la trattativa (che includa la liberazione degli ostaggi), che non arrivano, perché il governo italiano non vuole smentire né Trump né Netanyahu. La nostra democrazia si indebolisce, perché il meccanismo di delega tra rappresentanti e rappresentati risulta inefficace, fragile, inutile. Ed è per questo che tante persone guardano a quell’equipaggio in mare con tanta speranza e partecipazione. |
[Una barca della Global Sumud Flotilla in partenza] |
Credo che l’appello rivolto dal presidente Mattarella alla Flottilla di accettare la mediazione per la consegna degli aiuti umanitari tramite il Patriarcato di Gerusalemme sia giusto, alto, notevole (sulle navi ci sono cittadini di 44 paesi: solo Mattarella dei capi di stato di queste 44 nazioni si è rivolto a loro). Non c’è bisogno di atti di eroismo, del rischio di aggiungere sangue al sangue: ci sarebbe bisogno di una politica che decide. E invece, assistiamo anche in queste ore a un governo imbarazzato, a una presidente del Consiglio che su questioni così delicate invece di decidere cerca di buttarla in rissa. Questo mi preoccupa molto, perché i tempi che viviamo sono molto rischiosi. Questa settimana ci sono stati altri sconfinamenti militari attribuiti alla Russia nei cieli dell’Europa. E’ sempre più evidente che senza decisioni immediate, significative per la difesa europea siamo tutti esposti. Anche su questo, il governo nicchia. Vorrei che chi ci guida avesse la capacità di dire la verità, di spiegare, di confrontarsi. Ho trovato questa capacità nel dialogo che Il Post ha ospitato con Paolo Gentiloni la scorsa settimana (ve lo metto qui, purtroppo è per abbonati, ma è una conversazione di altissimo livello). Lo stesso tentativo, ma più in piccolo, di ragionare partendo dalla realtà, di dire la verità, di confrontarsi lo stiamo facendo al circolo Matteotti di Milano. Giovedì 2 ottobre alle 19, discuteremo di dove va Milano, dopo un voto importante come quello sulla vendita di San Siro e di idee per affrontare i problemi enormi della città, dal caro vita ai salari, alla deindustrializzazione, ai servizi di welfare che non sono sempre quello di cui c’è bisogno. Il circolo Matteotti - anzi dovrei dire i circoli Matteotti, perché ne stanno nascendo in tutta Italia - è un circolo di cultura politica, per DARE e osare. Per confrontarsi, senza avere qualcuno che “detta la linea”. Un esperimento, per contribuire a migliorare la capacità di dare risposte che la politica oggi sembra avere smarrito. |
[Locandina dell'evento di giovedì, ti aspetto] |
A CAPO: COSA TENERE D'OCCHIO PER LA SETTIMANA - Questa settimana in Aula discuteremo del decreto legge per la Terra dei fuochi, della partecipazione italiana a Banche Fondi di sviluppo. Ci saranno poi le comunicazioni del Ministro degli affari europei in ordine alla revisione degli investimenti inclusi nel PNRR e verrà in aula anche il ministro degli Esteri Tajani per comunicazioni rispetto a Gaza.
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