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il PUNTO a cura di Francesco Costantino
Processo a Galilei Galileo!
Galileo Galilei viene tirato dalla giacchetta sia dai detrattori della religione in generale, sottolineando l’avversità della religione alle scoperte scientifiche che distruggono le “Sacre Scritture” ritenute le sole depositarie dello svolgimento della vita che deve essere indirizzata in modo che dopo la morte del corpo l’anima della singola persona possa essere accolta dal Dio, della religione della persona, in paradiso evitando l’inferno. Invece il Vaticano e gli alti prelati interrogati sulla questione negano che Galilei sia stato condannato per le sue scoperte scientifiche. Veramente dagli archivi vaticani non è mai uscito uno scritto con i sigilli appropriati ( sigillo sulla ceralacca che mostra uno stemma di un cardinale dell’epoca ). Le carte che sono pervenute a noi sono resoconti di persone informate dei fatti, ma pur sempre di parte. Io cercherò, qui di seguito, di salvare “la capra di Galileo, e cavoli della religione”. Iniziamo dal fissare alcune certezze. L’inquisizione è nata in Spagna per scoprire le false conversioni degli ebrei al cristianesimo al fine di godere dei privilegi in favore dei cristiani dopo la cacciata degli arabi dalla Spagna. In seguito l’inquisizione divenne arma politica per contenere le spinte di riforme religiose irreversibili iniziate con la Riforma di Martin Lutero, per semplificare la salvezza dell’anima si ottiene con la fede, e non può essere oggetto di compravendita, secondo i protestanti, invece per i cattolici si ottiene con la fede e opere di bene ( la compravendita esce dalla porta ed entra dalla finestra). Nel 1600, aut ‘700, l’inquisizione era una istituzione potente, e faceva paura a tutti, perché le persone credevano fermamente che dopo la morte c’era il Paradiso, il Purgatorio e l’Inferno, e cosa importante, i sacerdoti avevano il potere di salvare o condannare la singola anima. I personaggi potenti per raggiungere i loro scopi ( essenzialmente dinastici ) avevano bisogno del sostegno della Chiesa, quindi la politica in un certo senso non solo accettava ma si serviva dell’inquisizione. Per quanto sopra esposto si capisce bene come l’invenzione di Galileo era ben vista dai potenti dell’epoca: con il cannocchiale potevano capire dove erano i nemici e quanti erano, inoltre era utile nell’avvistare le navi dei pirati saraceni in tempi brevi a provvedere a una difesa più valida. Per questi motivi Galileo poteva contare su amicizie molto influenti, ma soprattutto queste amicizie volevano evitare che Galileo smettesse di affinare il canocchiale, perché chi possedeva il canocchiale di ultima generazione aveva una possibilità in più dell’avversario. Per finire voglio sottolineare che anche l’esercito della Chiesa usava il cannocchiale, era importante, non poteva farne a meno, sia sul mare che sulla terra. Da queste premesse si capisce che il Sant’Ufficio aveva tutto l’interesse a separare l’invenzione del canocchiale dal suo uso astronomico. Infatti il primo processo a Galileo non si concluse con un qualcosa che avesse a che fare con l’eresia, perché la parola eresia in un processo dell’Inquisizione comportava automaticamente una lunga prigionia o il rogo. Ora visto che Galileo lo ritroviamo libero di insegnare e proseguire le ricerche sul canocchiale, apportandovi notevoli miglioramenti; possiamo dedurre dalla condanna del secondo processo che Galileo è stato condannato con “la condizionale”, più o meno così: caro Galileo per quello che hai scritto ti dichiariamo eretico, perché si mettono in dubbio le Sacre Scritture, ma dato che la tua invenzione ha migliorato la vita ai cristiani ti lasciamo libero di continuare i tuoi studi purchè non indirizzi più la tua invenzione verso le stelle. Galileo tornato libero continuò i suoi studi, migliorò il canocchiale (il suo corpo da semplice cartone indurito e pelle anch’essa indurita diventò di ottone, così da essere meno fragile, e trasportato in sicurezza). Galileo tra il primo e il secondo processo continuò gli studi astronomici, descrisse la superfice lunare, ma non parlò degli angeli, studiò le lune di Giove e la loro rotazione adducendo così nuove prove all’intuizione eliocentrica, non solo le studiò ma le condivise con altri studiosi dell’epoca. Ai potenti del tempo poco importava la rotazione del Sole e della Terra, a loro importavano le scoperte di Galileo: oltre al canocchiale il nostro eroe, perfezionò il compasso; Galileo diventò un imprenditore ricco e famoso, questo comportò in Galileo la falsa credenza di essere intoccabile perché aveva troppi amici potenti. Galileo aveva sottovalutato la potenza della Chiesa sulla mente umana, infatti tutti i suoi amici potenti quando fu chiamato a Roma per chiarimenti si defilarono perché non volevano perdere l’appoggio del clero locale al fine di mantenere il proprio potere e i relativi privilegi. Galileo fu solo a difendersi, lui ingenuamente credeva di difendersi con argomenti scientifici, invece si dovette difendere dall’accusa di non avere osservato la promessa fatta nel primo processo: non doveva osservare il cielo di notte con lo strumento che aveva inventato. Ultima curiosità come ha fatto Galileo a inventare il canocchiale. Per motivi che non sappiamo –ma che possiamo dedurre, era un genio!- Galileo ha avuto in mano alcune lenti di ingrandimento, come quelle che abbiamo nel 2017, queste lenti servivano ai mercanti di stoffa del nord europa per controllare se le pezze di tessuto avevano la trama giusta o irregolare, al fine di quantificarne il prezzo; Galileo, non so spiegare per quale intuizione, -probabilmente il suo cervello che cercava di innovare, esperimentando con la ricerca.. lo porto’ a verificare l’intuizione..- allora, mise le lenti una dietro l’altra man mano a distanza variabile, poi ebbe l’intuizione di inscatolare la distanza fra le due lenti ed ecco inventato il canocchiale.
Riflessione: oggi 2018 le cose sono un po’ cambiate: la casta religiosa, dice: fate pure le vostre scoperte, però, siamo noi a decidere quando e come usarle per evitare contraccolpi dannosi. Gli scienziati per scoprire qualcosa di nuovo sono costretti ad andare, all’estero e nascondere l’invenzione se va oltre la morale e l’etica religiosa, senza incorrere in scomuniche pesanti e dannose, basta che non pretendano di usare subito le loro scoperte. L’uso delle scoperte scientifiche, oggi devono percorrere un iter legislativo lungo e pieno di ostacoli, però, per fortuna, non sono piu’ previsti roghi purificatori i purificatrici se rompono lo schema religioso (per o cristiani per altre religioni, vige ancora quel sistema). L’iter legislativo previsto dagli stati moderni consente all’opinione pubblica di prendere visione della scoperta, capire i vantaggi e gli svantaggi, e soprattutto zittire chi grida “ abbiamo fatto sempre così, abbiamo detto sempre così, perché dobbiamo cambiare?”.. Quindi, .. seguici... su : wwww.acraccademia.it
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