Da Elena con simpatia e...

ACR-ONLUS di Fatto e Oscar (Vincere con la cultura,la cattiveria, la slealtà...)..a Civenna,Asso, Erba.., Milano,Torino, Roma e Sanremo! Con...RIO e RE; Università del LAVORO e dei VALORI per migliorare la realtà che cambierà la VITA. ... Il NOSTRO presente al.. Tuo amore e il NOSTRO futuro alla .. provvidenza.... proteggici.. San Padre PIO!..CIAO "E la vita và .. la va .. con i ricordi e le ROSE ..della Regina di Baggio.. con 1500 passi!
Link utili.. di Acr.. Atto Costitutivo e Statuto con variazioni..
http://www.acraccademia.it/NOVITA'.html
giovedì 3 luglio 2025
Il Milanese a cura di 25092009messainduomoxsanpadrepio.blogspot.com
Da Elena con simpatia e...
Il triangolo lariano. e newsletter di Lia@quartapelle.it a cura di CRV-ACR-ONLUS
|
|

|
Punto e a capo: dare valore al lavoro |
IL PUNTO: COS'È SUCCESSO NELLA SETTIMANA PASSATA
Ciao,
A tutto questo, si aggiungono anche i dazi di Trump . L'Europa ha due giorni per chiudere un accordo con Trump, per evitare dazi fino al 50% sulle importazioni negli Stati Uniti. Ti segnala l' intervista della segretaria Elly Schlein di oggi al Corriere, in cui sottolinea bene come servire ogni sforzo per sventare una guerra commerciale e come Meloni sia incapace di guidare gli interessi italiani, per paura di scontentare i suoi alleati. I dazi di Trump colpirebbero pesantemente il nostro Paese, non solo la competitività italiana, ma anche la tenuta economica di interi settori strategici del Made in Italy.
A questa situazione serve reagire con una nuova politica economica: una visione che tiene insieme innovazione, produttività, contrattazione salariale e partecipazione dei lavoratori alle imprese.
|
[Il presidente Donald Trump che annuncia i dazi ] |
Per questo abbiamo organizzato l'iniziativa del 10 luglio con il Circolo Matteotti , un'occasione per rimettere al centro del dibattito pubblico il tema del lavoro. Lo facciamo in un momento in cui l'economia globale ci impone nuove sfide – come quella dei dazi USA – che rischiano di colpire duramente la nostra produzione e il nostro export. Ma non possiamo limitarci a difendere: dobbiamo costruire. La qualità del lavoro, i salari stagnanti, il bisogno di innovazione e partecipazione sono nodi che non si sciolgono da soli. Vogliamo proporre una nuova politica economica capace di affrontare queste sfide con coraggio e visione. Vogliamo parlare di innovazione e produttività come leve fondamentali per rilanciare la competitività del nostro sistema industriale; affrontare il nodo della contrattazione salariale e del rafforzamento della rappresentanza sindacale , come strumenti indispensabili per dare risposte concrete al problema dei bassi salari ; mettere al centro la partecipazione dei lavoratori alle scelte aziendali , non solo come principio democratico ma anche come fattore di crescita e stabilità. Allo stesso tempo, vogliamo rafforzare gli strumenti della formazione e delle politiche attive del lavoro, per accompagnare le transizioni occupazionali e valorizzare le competenze delle nuove generazioni. È urgente ripensare la contrattazione di secondo livello, soprattutto nelle grandi aree urbane dove il costo della vita è più alto, e aprire una riflessione seria su una politica fiscale più equa e redistributiva, che sa contrastare la polarizzazione della ricchezza. Infine, vogliamo promuovere un ambiente favorevole alla nascita e alla crescita delle imprese innovative e delle start-up, legando sviluppo economico e sostenibilità. Riuniremo in questa giornata rappresentanti dei tre sindacati, di Confindustria Lombardia e di diverse forze politiche, perché crediamo che il lavoro debba tornare ad essere il punto di incontro e non di divisione . Il futuro si costruisce insieme. |
|
A CAPO: COSA TENERE D'OCCHIO PER LA SETTIMANA
|
|
|
|
|
A lunedì prossimo, Lia PS Se questa newsletter ti è piaciuta, vuoi consigliare a qualcuno di iscriversi, o hai cambiato indirizzo email e hai bisogno di reiscriverti, ti lascio questo modulo per iscriversi. |
|

mercoledì 25 giugno 2025
Ultimissime da Galimberti... e da Crv...e da Don Gino Rigoldi a cura di Centro Ricerche Valassinesi
Al 29-6-2025 Premiamo la 36a edizione con la sez.12a del Super Oscar No al Bullismo!
giovedì 12 giugno 2025
Un progetto per L'EUROPA e l’Italia a cura di acraccademia.it
Attenzione! Le insidie del progresso ci giungono dalla rete!
A cura di Acr* e Crv* con **acraccademia.it
Arriva un messaggio anonimo...
Gentile cliente", E' questo uno degli incipit più comuni dei messaggi registrati che si attivano quando rispondiamo a una chiamata proveniente da un numero apparentemente normale, ma a noi sconosciuto. Il messaggio prosegue spesso con la proposta di un servizio "Imperdibile" o con comunicazioni bizzarre, come il celebre: "Abbiamo ricevuto il tuo curriculum".
Per difendersi da questi tentativi di adescamento, che hanno lo scopo di carpire i nostri dati per fini truffaldini, possiamo scegliere di non rispondere ai numeri che non abbiamo salvato in rubrica, ma questa soluzione non sempre è percorribile, perché in alcune situazioni non possiamo ignorare chiamate che potrebbero essere importanti. Quello a cui assistiamo è la conferma che le frontiere degli attacchi telematici si spostano sempre più in là, con una velocità almeno pari a quella delle opportunità offerte dalle nuove tecnologie. I classici trumenti di difesa - evitare la condivisione di dati sensibili, non cliccare su link sospetti, aggiornare l' antivirus - restano sempre fondamentali, ma potrebbero non essere sufficienti. Oggi, infatti, ad essere violati non sono solo i nostri dispositivi, ma anche i servizi gestiti da terzi, ai quali abbiamo affidato informazioni personali. Per questo, oltre alla prudenza individuale, è necessario adottare misure strutturali e su larga scala. In questa direzione va il recente intervento dell'Agicom (l'Authority per le comunicazioni), che punta a bloccare sul nascere le chiamate da numeri sospetti. ALTROCONSUMO ha collaborato allo sviluppo del sistema, che sarà presto disponibile per le compagnie telefoniche.
Ci piace pensare che, grazie a questo passo in avanti, le chiamate in arrivo possono presto tornare a restituirci una voce amica al posto del solito e insopportabile "Gentile cliente".
*Associazione Culturale e Ricreativa
*Centro Ricerche Valassinesi
**Portale del sito di Acr e Crv
lunedì 9 giugno 2025
Magra consolazione ma realistica... REFERENDUM... A CURA DI 25092009MESSAINDUOMOXSANPADREPIO.BLOGSPOT.COM
Il referendum fallisce il quorum, ma il Pd si consola: "Abbiamo un fronte unito che vale il centrodestra"
L'asticella fissata da Boccia alla vigilia del voto: prendere più voti di quelli della maggioranza di governo alle elezioni del 2022. Il bersaglio è stato centrato, ma sul filo di lana. Ed era ampiamente alla portata

Portare alle urne 12,4 milioni di elettori. Più dei 12,3 milioni che il centrodestra aveva raccolto alle elezioni del 2022. Era questo l'obiettivo minimo palesato alla vigilia del voto dal senatore del Pd Francesco Boccia. "Se al referendum andassero a votare 12 milioni e 400mila persone - era stato il ragionamento dell'esponente dem - significherebbe che un pezzo di Paese sul lavoro e sulla cittadinanza le sta dicendo "non ci piace come stai governando e su questo hai il dovere di cambiare tutto". A posteriori si può dire che il bersaglio è stato centrato. Ma sul filo di lana. I votanti sono stati circa il 30% del corpo elettorale, se si considera il dato nazionale. Secondo il sondaggista Fabrizio Pregliasco i "sì" ai quesiti sul lavoro dovrebbero essere circa 13 milioni. Solo 10 milioni invece i voti favorevoli al quesito sulla cittadinanza. Un risultato che non può lasciare soddisfatti i promotori. A Meloni non è arrivato nessun "avviso di sfratto" come aveva auspicato Boccia.
Boccia: "Abbiamo un fronte sociale unito che vale il centrodestra"
Commentando i risultato del voto su La7 Boccia ha parlato di "una partita che aveva senso giocare". "Abbiamo un fronte sociale, unito, che anche in termini di elettori vale il centrodestra" ha detto il senatore Pd. "Elly Schlein non ha fatto altro che seguire un percorso coerente, esattamente come aveva annunciato il giorno delle sue elezioni, ha fatto quello che aveva promesso ai suoi elettori. Il Pd continuerà su quella strada perché è quella che distingue la sinistra con la destra".
Sul risultato consegnato dalle urne Boccia non è negativo: "Giorgia Meloni è a palazzo Chigi per 12 milioni e 300mila voti, una minoranza che è maggioranza in Parlamento" ha concluso il senatore dem. "Oggi hanno votato 15 milioni di persone, non so quanti sono i 'sì' ma i quesiti sono molto identitari. Meritano lo stesso rispetto di quei 12 milioni e 300mila per i quali Meloni è presidente del Consiglio".
Schlein: "Alle urne più elettori di quelli che hanno votato la destra"
Subito dopo è stato il turno della segretaria del Pd Elly Schlein. "Grazie alle oltre 14 milioni di persone che hanno deciso di votare e tutti coloro che si sono mobilitati per far contare il voto dei cittadini. Per noi il vostro voto conta".
"Peccato per il mancato raggiungimento del quorum" ha commentato la segretaria del Pd, "sapevamo che sarebbe stato difficile arrivarci, ma i referendum toccavano questioni che riguardano la vita di milioni di persone ed era giusto spendersi nella campagna al fianco dei promotori, senza tatticismi e senza ambiguità. Sui temi del lavoro e della cittadinanza, che sono costitutivi per una forza progressista, continueremo a impegnarci in parlamento con le nostre proposte".
"La differenza tra noi e la destra di Meloni è che oggi noi siamo contenti che oltre 14 milioni di persone siano andate a votare - ha detto ancora Schlein -, mentre loro esultano perché gli altri non ci sono andati. Ne riparliamo alle prossime politiche. Hanno fatto una vera e propria campagna di boicottaggio politico e mediatico di questo voto ma hanno ben poco da festeggiare: per questi referendum hanno votato più elettori di quelli che hanno votato la destra mandando Meloni al governo nel 2022. Quando più gente di quella che ti ha votato ti chiede di cambiare una legge dovresti riflettere invece che deriderla".
L'obiettivo minimo del Pd non era così ambizioso
L'asticella di 12,4 milioni di voti non era in realtà così ambiziosa per un referendum appoggiato dai principali partiti d'opposizione e dal più grande sindacato italiano, la Cgil. Se prendiamo in esame i referendum degli ultimi 25 anni, in due occasioni il numero dei voti favorevoli è stato inferiore a quello fissato dai dem. È il caso dei referendum del 2022 sulla giustizia a cui hanno votato circa 10,4 milioni di persone (compresi gli italiani all'estero) con un'affluenza pari al 20,5% (dato più basso nella storia dell'istituto referendario). E della consultazione del 2003 sull'articolo 18 promossa da Rifondazione Comunista: nonostante la bassa affluenza (pari al 25,7%) votarono 12,7 milioni di persone, di cui 10,4 a favore del quesito.
Al referendum del 2011 su acqua pubblica e nucleare andarono invece ai seggi più 27 milioni di persone, circa il 54% del corpo elettorale (quorum raggiunto), mentre per fermare le trivellazioni in mare si presentarono al voto 15,8 milioni di elettori con 13,3 milioni di sì.
Al referendum costituzionale del 2001 sull'articolo V della Costituzione votarono invece 16.843.420 cittadini, cioè il 34,05% del corpo elettorale. Alla consultazione sulla riforma costituzionale del 2006 andarono alle urne 26.110.925 milioni di italiani, pari al 52,46% degli aventi diritto, mentre al referendum del 2016 che segnò il de profundis del renzismo presero parte circa 33 milioni di elettori. Si tratta di numeri che vanno contestualizzati: per i referendum costituzionali non è infatti previsto alcun quorum. Un fattore che indubbiamente favorisce la partecipazione.
© Riproduzione riservata
--
Il referendum fallisce il quorum, ma il Pd si consola: "Abbiamo un fronte unito che vale il centrodestra"
https://www.today.it/politica/referendum-obiettivo-pd-risultati.html
© Today Fonte che ringraziamo...