Regionali Fvg: 40% sezioni, Serracchiani in testa con 40, 1%
Nella foto:Serracchiani il volto nuovo del PD 7:41 22 APR 2013 (AGI) - Roma, 22 apr. - Con 544 sezioni friulane scrutinate su 1374 (39%), la candidata del centrosinistra Debora Serracchiani e' in testa con il 40,1% dei voti. Il candidato del centrodestra Renzo Tondo ha il 36,3%. Il candidato del Movimento 5 Stelle Saverio Galluccio ha il 20,3%. (AGI) - Trieste, 22 apr. - La candidata del centrosinistra Debora Serracchiani e' in testa nelle prime battute dello scrutinio delle elezioni regionali del Friuli Venezia Giulia (118 su 1374). Con il 40,59% Serracchiani sopravanza il candidato del centrodestra, il presidente uscente Renzo Tondo (33,23%), e Saverio Galluccio, del Movimento Cinque Stelle (21,46%). "Seguo con serenita' lo scrutinio", ha affermato da Udine la candidata del centrosinistra. Il quarto contendente e' Franco Bandelli (Un'Altra Regione), attestato per ora al 4,72% dei consensi. Dopo il voto che ha RI..Eletto Giorgio NAPOLITANO!.. ( Re Giorgio II) Ora il "Governo": Brunetta, Grillo si e' ammosciato con una 'retromarcia' da Roma.. ma il PD : ..sia Vendola, Barca, Nencini che Bersani.. :"sono rose"!?!
.. intanto Napolitano:Giura e bacchetta i partiti
"Nuovo governo senza indugi" .. speriamo (Acr)
17:47 22 APR 2013(AGI) - Roma, 22 apr. - Giorgio Napolitano e' il XII Presidente della Repubblica italiana. Con la voce rotta dall'emozione, il Capo dello Stato ha giurato per il sue secondo mandato, leggendo la formula di rito: "Giuro di essere fedele alla Repubblica e rispettarne la Costituzione".
I Grandi Elettori lo hanno accolto in piedi, tributandogli un lungo applauso: "Il vostro applauso - ha pero' sottolineato il Capo dello Stato - non induca ad alcuna autoindulgenza". Napolitano ha ringraziato per il "largo suffragio" con cui e' stato eletto, ma ha subito ammonito le forze politiche: "Ho il dovere di essere franco: se mi trovero' di nuovo dinanzi a sordita' come quelle contro cui ho cozzato nel passato, non esitero' a trarne le conseguenze dinanzi al paese". Secondo Napolitano "non si puo' piu', in nessun campo, sottrarsi al dovere della proposta, alla ricerca della soluzione praticabile, alla decisione netta e tempestiva per le riforme di cui hanno bisogno improrogabile per sopravvivere e progredire la democrazia e la societa' italiana.
Tutte le forze politiche si prendano con realismo le loro responsabilita': era questa la posta implicita dell'appello rivoltomi due giorni or sono".
Quanto alla formazione del nuovo governo, Napolitano ha sottolineato che "a 56 giorni dalle elezioni del 24-25 febbraio - dopo che ci si e' dovuti dedicare all'elezione del Capo dello Stato - si deve senza indugio procedere alla formazione dell'Esecutivo", e "lavorare in Parlamento sui problemi scottanti del Paese non e' possibile se non nel confronto con un governo come interlocutore essenziale sia della maggioranza sia dell'opposizione". Il governo quindi deve "avere la maggioranza in ambedue le Camere". "Qualunque prospettiva si sia presentata agli elettori, o qualunque patto - se si preferisce questa espressione - si sia stretto con i propri elettori, non si possono non fare i conti con i risultati complessivi delle elezioni. Essi indicano tassativamente la necessita' di intese tra forze diverse per far nascere e per far vivere un governo oggi in Italia, non trascurando, su un altro piano, la esigenza di intese piu' ampie, e cioe' anche tra maggioranza e opposizione, per dare soluzioni condivise a problemi di comune responsabilita' istituzionale".
E il fatto che "in Italia si sia diffusa una sorta di orrore per ogni ipotesi di intese, alleanze, mediazioni, convergenze tra forze politiche diverse, e' - secondo Napolitano - segno di una regressione, di un diffondersi dell'idea che si possa fare politica senza conoscere o riconoscere le complesse problematiche del governare la cosa pubblica e le implicazioni che ne discendono in termini, appunto, di mediazioni, intese, alleanze politiche". Quanto alla suo secondo settennato sul Colle piu' alto, Napolitano ha spiegato: "Mi accingo al mio secondo mandato, senza illusioni e tanto meno pretese di amplificazione "salvifica" delle mie funzioni; esercitero' piuttosto con accresciuto senso del limite, oltre che con immutata imparzialita', quelle che la Costituzione mi attribuisce. E lo faro' fino a quando la situazione del paese e delle istituzioni me lo suggerira' e comunque le forze me lo consentiranno".
Il Capo dello Stato ha "apprezzato l'impegno con cui il movimento largamente premiato dal corpo elettorale come nuovo attore politico-parlamentare ha mostrato di volersi impegnare alla Camera e al Senato, guadagnandovi il peso e l'influenza che gli spetta: quella e' la strada di una feconda, anche se aspra, dialettica democratica e non quella, avventurosa e deviante, della contrapposizione tra piazza e Parlamento". Ai partiti, Napolitano ha ricordato che "non c'e' partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".
Al termine del suo intervento di insediamento, l'Aula di Montecitorio gli ha tributato una standing ovation bipartisan.
In piedi nell'Aula anche gli eletti del Movimento 5 Stelle ma senza applaudire. "Contegno istituzionale - hanno spiegato alcuni deputati M5S - ma non applauso". (AGI)
Nelle Foto: sopra Il Capogruppo del PDL Brunetta
20/22 APRILE 2013 sotto: La Costituzione, il Neo Presidente Napolitano con i Presidenti
del Senato V. Grasso e della Camera L. Boldrini.
Alcuni ragazziche seguono.. alla tv, 25 Aprile.. PROGRAMMA e il Neo Presidente
Giorgio Napolitano .. www.radioasso.it
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... il Neo Pres.Napolitano con i Presidenti del Senato Vero Grasso e della Camera Laura Boldrini |
Alcuni ragazzi che seguono.. alla tv.. |
Il Neo Presidente G. Napolitano .. riceve il tributo della folla.. |
da Sabato 20 e lunedì 22 APRILE 2013
(AGI) - Roma, 22 apr. - "Il ritorno alle urne potrebbe far volare Grillo? Grillo vola, anche se nelle ultime ore mi pare si sia un po' ammosciato con la sua retromarcia su Roma, se i partiti continuano a litigare, se le coalizioni continuano a non essere capaci di dare uno sbocco positivo al Paese". Cosi' Renato Brunetta, capogruppo del Pdl alla Camera, a Sky Tg24.
"Noi su questo siamo stati molto corretti - sottolinea Brunetta - e molto coerenti: abbiamo detto da subito un governo di grande coalizione. Se Bersani ci avesse ascoltato noi avremmo gia' un governo e molto probabilmente Grillo e i suoi non avrebbero potuto fare quelle piazzate che hanno fatto nei giorni scorsi", conclude Brunetta.
"Noi su questo siamo stati molto corretti - sottolinea Brunetta - e molto coerenti: abbiamo detto da subito un governo di grande coalizione. Se Bersani ci avesse ascoltato noi avremmo gia' un governo e molto probabilmente Grillo e i suoi non avrebbero potuto fare quelle piazzate che hanno fatto nei giorni scorsi", conclude Brunetta.
Pd: D'Alema attacca, "nessuna regia contro Prodi, vergognatevi"
22 APR 2013
(AGI) - Roma, 22 apr. - Nessuna regia dalemiana dietro l'affossamento di Romano Prodi nelle elezioni per il Colle, semmai quella "di chi lo ha candidato in modo francamente assurdo". Lo dice Massimo D'Alema in un'intervista rilasciata a Piazzapulita il programma in onda questa sera alle 21.10 su La7.Qualcuno dice che dietro per esempio l'operazione Prodi, il naufragio, ci sia comunque la sua regia domanda il giornalista di Piazzapulita "Ma e' una vergogna, una vergogna autentica - risponde Massimo D'Alema - chi dice questo e' un calunniatore, io lo denuncero'". "Quale regia, di che cosa? Non ho potuto impedire che quindici persone mi votassero. Dietro la sconfitta di Prodi c'e' la regia di chi lo ha candidato in un modo francamente assurdo, perche' non si puo' tirare fuori in questo modo la candidatura di Prodi senza una preparazione, senza un'alleanza. Si cercano capri espiatori, per errori politici che sono stati compiuti, in persone che non c'entrano nulla.
Io, come vede, vado a spasso con il cane, non organizzo complotti, non faccio parte di nessun organismo", aggiunge l'ex segretario.
"Scissione nel Pd? Non credo - risponde D'Alema - ma non ne ho idea, guardi, io non faccio parte ne' dei parlamentari del Pd ne' degli organismi dirigenti del Pd, non vedo perche' lei si rivolga a me". (AGI) .
Renzi: "troppo ambiziosi? E' vero". Un anno di governo e poi voto.. ma Vendola vuole rifondare il P.D. e BERSANI?.. x ora tace..
Matteo RENZI Sindaco di Firenze
22/4/2013(AGI) - Firenze, 22 apr. - "Dicono che siamo troppo ambiziosi. Vero! Abbiamo l'ambizione, tutti insieme di cambiare l'Italia". Lo scrive sul suo profilo facebook, il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, ribadendo quanto gia' affermato nell'intervista pubblicata questa mattina dal quotidiano 'La Repubblica'.
22/4/2013(AGI) - Firenze, 22 apr. - "Dicono che siamo troppo ambiziosi. Vero! Abbiamo l'ambizione, tutti insieme di cambiare l'Italia". Lo scrive sul suo profilo facebook, il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, ribadendo quanto gia' affermato nell'intervista pubblicata questa mattina dal quotidiano 'La Repubblica'.
RENZI "UN ANNO DI GOVERNO E POI VOTO, BASTA INSEGUIRE GRILLO"
"Un anno di governo e poi al voto e basta inseguire Grillo, l'agenda la dobbiamo dettare noi". Questo in sintesi il pensiero di Matteo Renzi illustrato in una intervista alla Repubblica in cui spiega come vuole rifondare il Partito Democratico. Il Governo, secondo il sindaco di Firenze, puo' durare "il meno possibile. Diamoci un tempo, ma se in sei mesi o in un anno realizza un po' di interventi (via il finanziamento pubblico ai partiti, taglio ai posti della politica, trasparenza nelle spese dei partiti, semplificazione della normativa sul lavoro ecc), ci guadagna il Pd e il Paese.
Mettiamoci la faccia - incalza - non si abbia paura di tutto, non inseguiamo i grillini. Diciamo noi quello che va fatto".
"Io - dice ancora Renzi - voglio che i democratici diano la linea al web e non viceversa. I nostri militanti, quelli che si sacrificano, i volontari, non vogliono che i loro leader siano impauriti. Non vogliono un partito succube. Puntiamo sulla trasparenza, aboliamo le province, abbattiamo le burocrazie, organizziamo la lotta all'evasione fiscale a tutto campo.
Andiamo in parlamento e vediamo chi e' contro, se ne assumeranno le responsabilita'". Renzi sottolinea che la sua "ambizione e' cambiare l'Italia e cambiare un partito che riflette sul suo ombelico. Io ci sono. Non voglio aprire un dibattito su di me, non sono in cerca di una seggiola. Io in questo partito ci sono e ci restero' con Fassina e con Orfini.
Non mi candidero' per il gusto di candidarmi. Bersani ha vinto le primarie ma la sua linea e'stata sconfitta. Il partito vuole vincere con una linea diversa? Io ci sono. Vuole proteggere solo la sua classe dirigente? Non ci sono". Ad un nuovo Pd guarda anche Fabrizio Barca: "non ho capito quale e' il suo progetto - afferma Renzi - ci vedremo. Io voglio un partito che coinvolga le persone e le speranze ideali. Un partito concreto.
Su questo,anche Barca ben venga". E riferendosi alla proposta del ministro di sdoppiare la guida del partito dalla premiership, Renzi ha detto: "non e' un problema. Io preferisco il modello classico ma sono pronto a dialogare. Purche' alcuni presupposti siano chiari. Si prenda atto che Grillo con parole d'ordine tipo 'golpetto' va preso sul serio. Sfidiamolo dicendogli: sei un infingardo. Tu parli e noi lavoriamo per davvero. Poi Vendola: lui e' fuori. Apra il cantiere a sinistra. Una formazione alla mia sinistra non mi fa paura. Noi siamo il Partito Democratico di Obama, di Hollande, di Clinton.
Siamo il partito democratico che vince le elezioni. Un partito riformista e non massimalista - sottolinea il Sindaco di Firenze -. Ho mandato un sms a Nichi. Gli ho detto: teniamoci in contatto. Mi ha risposto dicendomi che stava per spedirmi lo stesso messaggio". E sull'ipotesi di governare insieme, Renzi dice:"ci penseremo al momento opportuno. Ora pensiamo ad altro.
Di sicuro, lui (Vendola) ha sbagliato sul Quirinale.
Inaccettabile insistere su Rodota'davanti alla disponibilita' di Napolitano, una figura di garanzia che dimostrato un incredibile senso di responsabilita'. E poi tutti sapevano che Rodota'non avrebbe avuto i consensi per essere eletto".E su Marini: "sarebbe stato un passo indietro. Ma quel tifo da stadio era sconvolgente". Renzi ha detto di aver "difeso Prodi a spada tratta. Non ho avuto paura del web. Il killeraggio nei suoi confronti e' venuto da parte degli ex popolari e degli ex Ds. Spero che questa sia stata l'ultima volta di un Capo dello Stato eletto in questo modo. Spero in modalita'diverse. Io sono per il Sindaco d'Italia". Elezione diretta? "Perche' no?", propone Renzi. "Perche'non coinvolgere direttamente i cittadini evitando questo tifo da stadio? Non c'e' niente di male. Il sistema semipresidenzialista e' un punto di riferimento di larga parte della sinistra. Perche' non da noi?". Ma prima c'e' la legge elettorale:"Certo - conclude - io adotterei anche in questo caso il sistema dei sindaci. Si sa chi vince, funziona.
Poi va bene qualsiasi altra soluzione che dia certezze sul vincitore. L'importante ora, e' fare qualcosa per gli italiani.
L'Italia viene prima". (AGI) .
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